I BAMBINI IMPARANO CIÒ CHE VIVONO

Se il bambino vive criticato impara a condannare,
Se il bambino vive nell'ostilita impara ad aggredire,
Se vive deriso impara la timidezza,
Se vive vergognandosi impara a sentirsi colpevole,
Se vive trattato con tolleranza impara ad essere paziente,
Se vive nell'incoraggiamento impara la fiducia,
Se vive nell'approvazione impara ad apprezzare,
Se vive nella lealtà impara la giustizia,
Se vive nella sicurezza impara ad aver fede,
Se vive volendosi bene impara a trovare amore e amicizia nel mondo.


domenica 28 settembre 2014

I Disturbi del Sonno nei Bambini

Pavor Nocturnus
Il terrore notturno nei bambini

Si tratta di un disturbo del sonno che si manifesta nei bambini in età solitamente prescolare. Insorge infatti intorno ai 3/4 anni e tendenzialmente regredisce verso i 5/6 anni ma in alcuni casi può persistere fino ai 13 anni. Si tratta di una manifestazione di angoscia che si verifica durante il sonno e consiste in un'interruzione del sonno nella prima parte della notte.
A livello comportamentale si manifesta in questo modo: il bambino inizia ad urlare improvvisamente mentre dorme, si siede sul letto, gesticola intensamente come se volesse difendersi, generalmente mostra un'espressione stravolta e terrorizzata. In quel momento non riconosce nessuno, neppure la madre, e non sembra possibile ragionare con lui. Così come improvvisamente si era svegliato, il bambino si riaddormenta e non ricorda niente al risveglio.
A livello fisiologico il bambino si mostra pallido, suda e spesso ha tachicardia. La crisi di pavor nocturnus dura da qualche minuto a mezz'ora o più. Generalmente questi episodi appaiono nel primo ciclo del sonno, non molto tempo dopo l'addormentamento, in particolare si verificano nel IV stadio del sonno lento, nella fase non REM in cui a livello EEG appaiono onde lente monomorfe, (periodo che coincide con la ricostituzione energetica, la sintesi proteica e il picco nella secrezione dell'ormone della crescita)
Al risveglio il bambino non ricorda quanto è accaduto. Gli episodi di pavor nocturnus generalmente non sono frequenti.
Durante la crisi i genitori devono prima di tutto non spaventarsi e cercare il più possibile di mantenere la calma, perché durante l'episodio di pavor nocturnus al bambino non accade nulla di pericoloso a livello fisiologico, gli unici rischi è che possa farsi male a causa di ostacoli o pericoli presenti nell'ambiente circostante. Quindi innanzitutto devono preoccuparsi che il bambino non si ferisca a causa di ostacoli presenti in casa, e quindi mettere in sicurezza l'ambiente, poi provare a tranquillizzarlo facendogli sentire la loro rassicurante presenza. Se il bambino si mostra addormentato e incosciente non è necessario svegliarlo, piuttosto stargli vicino e toccarlo se con il contatto si calma, se invece toccandolo si agita maggiormente allora è preferibile stargli vicino e attendere che la crisi regredisca.
Al risveglio se il bambino non ricorda non serve raccontargli quanto accaduto perché potrebbe non comprendere, avere paura e spaventarsi.
Rispetto alle cause del pavor nocturnus può trattarsi di episodi poco frequenti che non hanno nessun significato sul piano psicopatologico ma può essere, soprattutto se frequente, sintomo di un disagio del bambino. 
Può facilmente essere confuso con altri disturbi del sonno, come ad esempio i sogni di angoscia, ovvero gli incubi. La differenza è legata alla fase del sonno in cui si verificano. Per quanto riguarda i sogni di angoscia essi si verificano durante la fase REM, momento in cui il bambino sta sognando e non presentano agitazione motoria, mentre il pavor nocturnus,  come ho già detto si verifica durante la fase Non REM del sonno, ciò però non è cosi facilmente distinguibile dal genitore in preda a strategie per affrontare le crisi.
Per i genitori può essere importante osservare se può trattarsi dell'espressione di un disagio del bambino. Per fare ciò quando si verificano le crisi è importante osservare cosa è accaduto il giorno prima nella vita del bambino, se il bambino al momento dell'addormentamento si mostra agitato, turbato, quali situazioni familiari e personali sta vivendo, se sta male fisicamente, se ha febbre, se è turbato da cartoni animati che vede o da immagini visive non adeguate alla sua età. Se il pavor nocturnus si presenta con notevole frequenza e con il tempo non accenna a diminuire è necessario un approfondimento psicologico ed un eventuale trattamento psicoterapeutico. È consigliabile richiedere un aiuto professionale per capire quali sono le cause che generano il sintomo ed intervenire per modificarle prima che il disagio del bambino trovi altri ulteriori canali di espressione.

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